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un nuovo disco senza pretese nelle orecchie. e parole, parole, parole. molte delle quali inventate. per uso privato.

un caffè in un posto che mi piace molto, una passeggiata lungo il canale, un altro caffè in un altro posto che mi piace molto, un’altra passeggiata lungo il canale. ma poi… pfff.

e comunque, ieri, ho comprato un paio di stivali col tacco. e oggi li ho portati tutto il giorno, dalle 9 alle 19. e ci ho camminato, salito e sceso scale. chissà che non si rivelino utili allo scopo: tenere a distanza altri nani nocivi.

i mostri sotto il letto, gli incubi nel cassetto. ma soprattutto i dèmoni.

give me your eyes
i need sunshine
give me your eyes
i need sunshine
your blood
your bones
your voice
and your ghost

wolf parade, i’ll believe in anything, apologies to the queen mary (2005)

sì, ok, sei brillante, divertente, anche carino. e mi fai ridere molto. e sì, ok, mi piaciucchi. ma il giro in giostra si è trasformato in una mostra e poi è diventato un semplice caffè. quindi, quelle farfalle che si agitano le metterò a tacere. sarò disinvolta e farò finta di niente.

but hey
where
have you
been ?

pixies, hey, doolittle, (1989)

“hai risvegliato la mia anima rock’n’roll”, mi ha detto qualcuno. e io, oggi, mi sono comprata un foulard coi teschi.

quando ti trovi a pensare che ti piacerebbe incontrare un uomo che riservi, anche solo per cinque minuti, una giostra tutta per te e inciampi in un tipo che, per un primo appuntamento, ti propone di andare a fare un giro su una giostra, cosa significa?